Da tempo negli Stati Uniti si dilettano a fare le classifiche dei lavori più in voga e dal 2009 il redattore tecnico o technical writer (denominazione originaria di questo mestiere) compare regolarmente in questi elenchi. Lo segnalavamo nelle news di Writec nel 2010 indicando appunto la prospettiva di crescita della professione per il prossimo decennio.

CNN Money per tre anni ci ha posti nella classifica dei  top 50 nel 2009 in 28° posizione, dei top 100 nel 2010 in  80° posizione, per arrivare alla classifica dei top 20 nel 2011 in 9° posizione addirittura suggerendo la professione per gli over-50s!

Ma la chicca ce la offre Forbes che al 31 Luglio di quest’anno, in piena calura estiva e incertezze italiane, annuncia che la professione del redattore tecnico è tra le 20 professioni che garantiscono un guadagno a sei cifre! Incredibile, vero?

Stona però la descrizione del lavoro fornita da Forbes che non giustifica tutto quel guadagno. Infatti l’articolista non ha tenuto conto che da Gennaio 2010 l’Occupational Outlook Handbook (OOH) ha dedicato una sezione alla professione di technical writer riconoscendola come distinta dalle altre professioni di redattore. Inoltre compare ufficialmente la denominazione di “comunicatore tecnico”. Tutto questo grazie all’associazione STC – Society for Technical Communication che per anni ha insistito affinché questa professione fosse riconosciuta.

Bene, questa è la realtà oltre oceano. Facile? Per niente. Ma sicuramente stimolante, che illumina di una luce diversa chi fa questo mestiere.

Ma attenzione, andiamo anche a vedere quanto studia un redattore tecnico negli Stati Uniti e ci renderemo conto che per noi italiani la strada è ancora in salita.